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MOURINHO: "Ci sono interessi diversi dei club e delle Nazionali. Ho deciso di non essere negativo"

ROMA-SASSUOLO, LA CONFERENZA STAMPA DI JOSE' MOURINHO: "Zaniolo è rinato. Pellegrini io lo voglio e lui vuole stare qui, il rinnovo è vicinissimo"
Sabato 11 settembre 2021
Terminata la sosta per le Nazionali, il campionato è pronto a ripartire. Per la terza giornata di Serie A, la Roma ospiterà domani sera (ore 20:45) il Sassuolo di Dionisi. José Mourinho - che domani taglierà il traguardo delle 1000 panchine - è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida ai neroverdi. Di seguito le sue parole.

Rapporto Nazionale-Club è un problema antico. Soluzione?
"Non ne ho idea. Hai ragione, è un problema da tanti anni. Hai ragione anche quando dici che è difficile trovare una soluzione. Ci sono degli interessi diversi dei club e delle Nazionali. Anche delle diverse istituzioni. Ho deciso già da qualche tempo di non perdere tempo a pensare alla soluzione o a cose che non posso controllare. Nel nostro caso non è facile accettare che un giocatore ha giocato giovedì a mezzanotte (Vina, ndr) e che arriva a Roma sabato mattina. Magari siamo fortunati che sia solo uno, perché ci sono altri club che sono in una situazione più complicata. Ho deciso di non piangere e di non essere negativo."

Complimenti per le 1000 panchine. Zaniolo, a che punto è? Se lo aspettava già a questo livello?
"Intanto ringrazio la League Manager Association per essere entrato in quel club dei 1000. Grazie a Sir Alex Ferguson visto che le sue parole sono pesanti in senso positivo. Ringrazio anche Dionisi per le sue parole e complimenti a lui e alla nuova generazione di questi allenatori giovani. Zaniolo. Il club è stato cauto l'anno scorso perché già si parlava che lui si poteva allenare o giocare qualche partita, tipo l'ultima. Lui è stato molto maturo, ha aspettato il momento giusto. Non è entrato direttamente nel lavoro con la squadra quest'anno. Per diverse ragioni non potevo venire prima di luglio e qualche collaboratore è venuto prima e ci ha lavorato insieme. Tutto è stato fatto, anche con Paulo prima (Fonseca, ndr). L'evoluzione è stata molto tranquilla. Doveva andare al di là delle cicatrici emozionali che ci sono. Ha avuto il suo tempo. In questo momento è uno che ha completamente dimentica il problema che ha avuto. Ha fiducia nel suo corpo e sta bene. Penso che sia anche molto buono per lui. E' buono avere un nuovo Carles Perez. Il bravo Perez di Barcellona non l'ho mai visto a Roma e quest'anno è fiducioso, con voglia di giocare. Quando gioca, gioca bene. Avere loro per la stessa posizione è fantastico. Giocare da 9? Roberto (Mancini, ndr), non dà nessuna opinione sulle nostre idee e anche noi dobbiamo rispettare le sue."

La ruggine di Zaniolo è finita? Le ricorda qualche giocatore del passato?
"Nico è più facile per voi paragonarlo al Nico prima. Quando si fa un paragone si fa anche su un ragazzo che oggi è due anni più grande. Non c'è solo quello prima e dopo infortuni, c'è anche quello due anni più grande con tanto tempo di pensare che magari non ha mai avuto. E' un ragazzo con più maturità e c'è spazio per la sua evoluzione. Sarei molto scarso se non gli dessi nulla. Deve imparare, deve conoscere meglio il gioco, deve sapere quello è giocare contro una squadra che gioca in maniera diversa. Tante cose che arrivano con esperienza. Sta imparando bene, è super professionale. Qualche informazione ho cercato di prenderla e dicevano poca maturità e altro. Io posso dire soltanto il contrario. Il rosso preso non è stupido, è di un giocatore che vuole fare bene per la squadra e che si impegna in difesa. Il nostro rapporto è assolutamente aperto e lui si sente molto confortato con me. Non solo come allenatore e giocatore. Sono contento. Mi piace tanto fare paragoni, però un giocatore col suo potenziale non ce ne sono tanti."

Si aspettava questo impatto di Abraham? Pellegrini ha accettato il suo consiglio sul contratto?
"Non sei stato tu che hai detto l'indirizzo di casa mia? No? Bravo. Pellegrini ogni giorno che passa è sempre più vicino a firmare il suo contratto. Io lo voglio tanto e lui vuole tanto rimanere con noi. La situazione è vicinissima alla sua fine e finire bene. E' molto vicino al rinnovo. Vuole veramente essere qui con noi, vuole essere parte del nostro progetto. All'inizio dovevo capire delle cose, dovevo conoscere i giocatori non solo nel gruppo. Anche quando Dzeko era qui non ho voluto decidere se fosse o meno il capitano. Dovevo capire delle cose di gruppo. Pellegrini è il nostro capitano, Mancini il secondo e Cristante il terzo. Deve essere il nostro capitano oggi per noi. Sono convinto che firmerà presto e sarà il nostro capitano per tanti anni con altri due bravi capitani insieme a lui. Impatto Abraham? Come giocatore si, poi c'è un dubbio su quel giocatore che nasce e cresce nel suo habitat naturale. Un ragazzo di Londra e tante volte loro non escono tanto e quando lo fanno c'è sempre la domanda sull'adattamento. Il dubbio è finito. Non è solo adatto, ma gli piace tanto. Già perfettamente integrato nella squadra, non solo calcistico ma anche umano. Ha i suoi amici. Ha una vita qui e una vita fuori con loro. Sono molto contento."

Che cosa ne pensa del Mondiale ogni 2 anni?
"Penserò ai Mondiali quando allenerò una Nazionale. Un giorno si, ma non ora. Quando avrò 80 anni me la rifarai."

Mourinho è un po' cambiato. Questa nuova generazione ha suggerito qualcosa?
"Non loro. Io sono diverso, come tutti noi lo siamo. Anche tu lo sarai, magari avevi più capelli prima (ride, ndr). E' un'evoluzione naturale delle cose. C'è una cosa troppo ovvia che sono i mezzi che abbiamo per l'analisi di gioco. Per forza arrivano dei cambi nelle idee. Io ho fatto l'analyst al Porto, al Barcellona e anche quando stavo con mio padre. Dovevo andare allo Stadio con fogli e penna. Così si faceva. Dopo si tornava a casa e magari se avevi un video dovevi mettere un VHS e riportavi tutto. Se fai un paragone con oggi a livello di analisi è un cambio tutto diverso. Questo implica i cambi di lavoro e di capire le cose. Non dico che oggi sia più facile, ma è diverso. Quando tu hai tante informazioni devi essere anche bravo a selezionarle e più bravo a fare la differenza tra l'informazione buona per te e quella che deve arrivare ai giocatori. Ieri una riunione di 8 minuti e anche oggi. Io col mio staff 8 ore martedì, 8 mercoledì e 8 giovedì. Il calcio è totalmente cambiato a questo livello. Se ci fermiamo sbagliamo."

Si sente di dire che il distacco con le squadre avanti è calato?
"Abbiamo giocato due partite, non 20. Dopo due gare la distanza dall'Inter non sono 29 punti. L'anno scorso eravamo dietro alla Juve di 19 punti o cose così e ora ne abbiamo 5 in più. Non significa niente, per me significa la nostra strada, quello che dobbiamo fare. Non mi preoccupa quello che fanno gli altri. Siamo in un momento dove pensiamo a noi, l'evoluzione come squadra. Magari a gennaio sarà tempo di guardare. Dove siamo noi, che hanno fatto gli altri. In questo momento non dobbiamo pensare a niente che non sia la prossima partita, giocare bene e cercare di vincere. Ho letto qualcosa di Allegri che mi è piaciuto tantissimo sui risultati. Il valore dei punti. Non possiamo scappare da questo. Siamo una squadra diversa da loro. Loro sono squadra con ambizione perfettamente definita, noi no. Noi siamo in crescita. La gente è felice che abbiamo vinto e anche io lo sono. Pensare già che siamo una squadra fantastica è un'altra cosa."

Come stanno Mancini, Pellegrini e Smalling?
"Tutti bene. Non c'è nessun bluff. L'unico poverino è Vina che è arrivato un'ora fa. Gli altri stanno tutti bene e recuperati. Domani sono a disposizione."

7 partite nelle prossime 3 settimane. Ha pensato ad un turnover diverso rispetto alle prime 4? C'è un'alternativa a Karsdorp?
"Ancora non ci ho pensato perché non ho pensato a queste 7 partite. Davanti a me ho lo schermo con il calendario. Abbiamo tanto partite da giocare, ma non ho pensato nemmeno alle seconda. Domani non c'è turnover. Ti davo come esempio prima quando ho detto di Zaniolo e Carles Perez. Per me è opzione. Quando hai giocatori bravi nella stessa posizione è così. Karsdorp? C'è Reynolds, Ibanez può giocare terzino. No offensivo come fa Rick, però di stabilità. Abbiamo provato anche a sinistra."

Esperienza per la panchina. Si può trovare nei calciatori a disposizione?
"E' importante che io, il direttore e la proprietà siamo tutti d'accordo. Siamo tutti d'accordo. Ci sono delle circostanze dove non bisogna parlare dettagliatamente di questo. L'esperienza non si compra, in questo momento si può trovare. Dobbiamo pensare ai giocatori che abbiamo. Reynolds, Zalewski, Bove, Calafiori e anche per loro è un modo di crescere. La verità è che se noi paragoniamo la nostra rosa con le rose dei club che sono al top, c'è una differenza significativa. Io mi fido dei ragazzini e se devono giocare giocano. Vediamo che succede a gennaio."

La preoccupa di più del recupero fisico dei Nazionali o la concentrazione per preparare la partita?
"Nessuno di voi mi ha fatto una domanda sul Sassuolo. E' molto difficile e non lo dico solo per i risultati contro di loro della Roma. Lo dico per analizzare il loro modo di giocare. E' una squadra difficile. Dobbiamo giocare molto bene se vogliamo i tre punti. Vado con i giocatori che penso che facciano il meglio per noi. Non penso alla Conference League e altro. La situazione con la Nazionale Cristante e Micki hanno giocato 90 minuti pochi giorni fa ma stanno bene. Mancini, Pellegrini e Zaniolo sono recuperati. Dobbiamo cercare di vincere."

Come definirebbe i tifosi romanisti con una parola?
"Appassionati, facile."


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